Le normative sulla commercializzazione dell'olio di oliva in UE

Le normative sulla commercializzazione dell'olio di oliva in UE

L'Unione Europea ha stabilito da tempo un quadro normativo molto rigoroso per la commercializzazione dell'olio di oliva, con l'obiettivo di garantire la qualità del prodottoproteggere i consumatori dalle frodi e assicurare una concorrenza leale tra i produttori.

Le diverse tipologie di olio d’oliva secondo l’UE

La legislazione dell’UE ha definito una chiara distinzione tra le diverse tipologie di olio di oliva, basandosi su parametri chimici e organolettici ben precisi.

Questa classificazione è fondamentale per garantire la qualità del prodotto offerto ai consumatori. Innanzitutto, troviamo l'olio extra vergine di oliva, considerato il prodotto di eccellenza. Esso è ottenuto dalla prima spremitura delle olive e si caratterizza per un'acidità libera massima dello 0,8%, oltre che per l'assenza di difetti organolettici.

Segue l'olio di oliva vergine, anch'esso derivante dalla spremitura delle olive, ma con un'acidità libera che può raggiungere il 2% e con la possibilità di presentare lievi difetti organolettici.

Una categoria diversa è rappresentata dall'olio di oliva, che si ottiene dalla miscela di olio di oliva raffinato e olio di oliva vergine, con un'acidità libera massima dell'1%.

Infine, l'olio di sansa di oliva è un prodotto derivato dalla sansa di oliva, ovvero il residuo della spremitura, e viene ottenuto attraverso trattamenti con solventi o altri processi fisici.

Questa classificazione dettagliata, stabilita dalle normative europee, è essenziale per fornire ai consumatori informazioni chiare e precise sulle caratteristiche dell'olio di oliva che acquistano, garantendo al contempo la tutela della qualità e l'autenticità del prodotto.

L’etichettatura dell’olio d’oliva

L'etichettatura dell'olio di oliva è un altro aspetto cruciale, regolamentato anch’esso da norme precise a livello europeo, con l’obiettivo di garantire agli acquirenti dettagli e informazioni complete e trasparenti. Ogni etichetta deve riportare la denominazione di vendita, come "olio extra vergine di oliva", per identificare la tipologia del prodotto.

È obbligatorio indicare l'origine dell'olio, specificando sia il paese in cui sono state raccolte le olive, sia quello in cui è avvenuta la frangitura. La categoria dell'olio, il lotto di produzione e la data di scadenza sono altre informazioni essenziali che devono essere presenti. Le etichette devono inoltre includere le informazioni nutrizionali e, se presenti, eventuali marchi di qualità come DOP (Denominazione di Origine Protetta) o IGP (Indicazione Geografica Protetta), che attestano la provenienza e la qualità del prodotto.

Le recenti modifiche alla normativa UE

Per garantire il rispetto delle normative sull'olio di oliva, l'Unione Europea ha implementato un sistema di controlli rigorosi lungo l'intera filiera produttiva. Le autorità competenti degli Stati membri sono incaricate di effettuare analisi chimiche e organolettiche approfondite, al fine di verificare la qualità e la purezza dell'olio. Inoltre, panel di assaggiatori qualificati valutano le caratteristiche organolettiche degli oli vergini, assicurando che soddisfino gli standard richiesti, attraverso analisi sensoriali certificate.

Recentemente, l'UE ha rafforzato ulteriormente le norme sulla commercializzazione dell'olio di oliva attraverso l'emanazione di due nuovi regolamenti. Il Regolamento (UE) 2022/2104, integrando il Regolamento (UE) n. 1308/2013, definisce in modo più dettagliato i requisiti di purezza, qualità e caratteristiche organolettiche per ciascuna categoria di olio.

Il Regolamento di esecuzione (UE) 2022/2105, invece, stabilisce norme relative ai controlli di conformità e ai metodi di analisi delle caratteristiche dell'olio di oliva.

Questi nuovi regolamenti è quello di semplificare, chiarire e rendere più trasparente il quadro normativo, abrogando e sostituendo le normative precedenti. In questo modo, l'UE mira a tutelare con maggiore forza i consumatori, assicurare la qualità del prodotto e promuovere una concorrenza leale tra i produttori, riducendo anche il rischio di frodi e di inserimento nel mercato di competitor scorretti e che non rispettano gli standard richiesti.

Gli obiettivi delle normative UE

Le normative europee sulla commercializzazione dell'olio di oliva hanno diversi obiettivi, primo tra tutti quello di preservare la reputazione dell'olio di oliva europeo, un prodotto unico apprezzato in tutto il mondo.

In linea generale, come accennato in precedenza, il quadro legislativo che regola la commercializzazione dell'olio di oliva rappresenta un pilastro fondamentale per la tutela del consumatore e la salvaguardia dell’eccellenza. L'obiettivo primario di queste norme è quello di proteggere i consumatori da frodi e pratiche ingannevoli, garantendo che l'olio di oliva acquistato corrisponda effettivamente alle caratteristiche dichiarate in etichetta.

Un altro aspetto prioritario è la garanzia della qualità e dell'autenticità dell’oro verde. Le normative stabiliscono parametri chimici e organolettici rigorosi, definendo le diverse categorie di olio di oliva e assicurando che solo gli oli che soddisfano tali requisiti possano essere commercializzati con determinate denominazioni.

Parallelamente, le norme europee servono a mantenere un mercato concorrenziale corretto, creando un insieme di regole chiare e trasparenti che evitano distorsioni, sostenendo in questo modo i produttori onesti e premiando la qualità del loro lavoro.

Infine, un elemento di grande importanza è la valorizzazione delle produzioni di qualità e delle indicazioni geografiche (DOP e IGP). Questi marchi di qualità, riconosciuti a livello europeo, tutelano le produzioni tipiche di determinate aree geografiche, garantendo al consumatore un legame indissolubile tra il prodotto e il suo territorio di origine, fattore particolarmente rilevante per l’Italia che può vantare prodotti d’eccellenza mondiale in ogni Regione del paese.